Ci sia rispetto
A volte penso che viviamo in un paese strano. Da più parti si sente parlare e si legge di civiltà, di rispetto, di educazione, poi, però, basta guardarsi un po’ attorno, e mi accorgo che sono concetti, spesso, di cui sappiamo solo ben parlare.
Esempio dell’ultima ora: ieri sera ho partecipato ad un incontro organizzato presso il Chiostro di San Domenico. Ebbene, il luogo era letteralmente tappezzato da manifesti, locandine, flyers e altro materiale che non aveva nulla a che fare con l’incontro cui stavo per partecipare, bensì con la presenza a Noci di un noto personaggio politico.
Allora capiamoci: se si tratta di una strada in cui vengono lasciati i rifiuti si grida all’inciviltà; se si tratta di un bosco in cui si lasciano i segni di un pic-nic, si grida all’inciviltà; se si tratta di un luogo pubblico in cui, dopo un evento, si lasciano materiali cartacei di varia natura da buttare, va tutto bene. E non mi si dica che spetta a chi gestisce il luogo provvedere alla sua pulizia, perché il rispetto, l’educazione e la civiltà partono da noi, non dagli “altri”.
Sono stata abituata a trattare con rispetto le mie cose, con un rispetto ancora più grande le cose che non sono mie.